La popolazione dei tonni del Pacifico è a rischio, e potrebbe seguire lo stesso destino di quelle dell'Atlantico o del Mediterraneo, dove sono ormai ridotte al 15% di quelle originarie. Nelle settimane scorse alcuni report hanno confermato che i tonni rossi dell'oceano Pacifico sono stati decimati dalla pesca e potrebbero andare incontro a ripercussioni davvero serie.
L'allarme arriva dal Giappone, uno dei maggiori consumatori di tonno e uno degli stati con il maggior numero di pescherecci in azione nel Pacifico, che sono responsabili del 70% del tonno pescato in quell'oceano. Secondo un report che proviene da un'università giapponese, il tonno del Pacifico potrebbe sparire addirittura prima di quello dell'Atlantico, anche a causa delle tecniche di pesca utilizzate, che arrivano a pescare tonni lunghi solo 10-15 centimetri.
Più si pescano esemplari giovani, più si mette a rischio l'intera popolazione, ricorda il report.
Così l'Agenzia giapponese per la pesca ha deciso nuove misure per monitorare e gestire le popolazioni di tonni. Per esempio, ha messo un limite al peso dei tonni che è possibile pescare da parte di ogni singolo peschereccio, e ha dato un giro di vite alle norme che a partire dal 2011 stabiliranno chi è autorizzato pescare il tonno.
Intanto, dalla Spagna arriva un altro tipo di proposta: ricercatori dell'Istituto oceanografico di Murcia sostengono di aver addomesticato una specie di tonno, perlomeno fino a due mesi. Il ciclo riproduttivo del tonno però dura quattro anni: c'è ancora molto lavoro da fare per salvare questo pesce dalla pesca senza freni che lo sta mettendo in pericolo.