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Lo strumento migliore: un insegnante entusiasta

Lo strumento migliore: un insegnante entusiasta

Disciplina: Didattica 
Tipo:
Idee per insegnare 
di Elisabetta Tola, 28 Settembre 2011

«The most engaging educational tool of all is an enthusiastic teacher who provides high, clear expectations and connects with students on a personal level. Good teaching is good teaching, even today». Lo strumento più appassionante è un insegnante entusiasta che pone obiettivi chiari e ambiziosi e che entra in relazione con gli studenti a livello personale. Un buon insegnamento è un buon insegnamento anche oggi. Così Steve Metz, editor della rivista The Science Teacher, mensile della National Science Teacher Association americana (NSTA), che con il numero di settembre si chiede come coinvolgere e appassionare alla scienza i cosiddetti millennial, i ragazzi nati a cavallo tra la fine del Novecento e i primi anni del nuovo secolo.

A questa domanda Metz risponde con diversi suggerimenti. I ragazzi oggi vivono immersi in un mondo sensoriale che li stimola a fruire in continuazione video e immagini, in 2D e 3D, interagire tra loro sulla rete, nei social media e con i videogames collettivi, twittare e aggiornare pagine Facebook. A tutto questo, ricorda Metz, si aggiungono i tratti tipici dell’età: i drammi adolescenziali, la necessità di sentirsi parte di un circolo di amici e via dicendo.

Come può un insegnante competere con tutto questo e ottenere l’attenzione in un processo di apprendimento?Non deve. Imparare non significa necessariamente divertirsi, dice Metz, e il ruolo della scuola deve rimanere chiaramente distinto da quello dei luoghi di intrattenimento, reali o virtuali, frequentati dai ragazzi. Questo però non significa che agli studenti si possa richiedere attenzione e interesse utilizzando solo i metodi tradizionali e trasmettendo conoscenze dall’alto come si faceva un tempo.

Ci sono molti modi per coinvolgere i ragazzi, continua l’editorialista americano. Che poi fa una serie di esempi di buone pratiche in aula. Usare video e immagini grafiche durante le lezioni, animazioni digitali, articoli di riviste e di giornale e altri estratti dai media che aiutano a contestualizzare e quindi possono facilitare il coinvolgimento. O aiutare i ragazzi nella ricerca della soluzione al problema discusso. I media digitali infatti possono costituire certamente una distrazione ma al tempo stesso sono un utile supporto alla didattica e all'apprendimento. Perché dunque non usarli come risorse durante la lezione in classe?

Metz continua il suo lungo elenco: aprite un sito di classe e sfruttate gli strumenti sociali online per condividere i materiali didattici; utilizzate i videogames che hanno un taglio educativo; fate vedere i video che si trovano su Youtube e sulle altre piattaforme, capaci di far capire i meccanismi della scienza in modo appassionante. O, addirittura, spingete i vostri studenti a produrre loro stessi dei video. Aprite un blog o un wiki di classe per discutere i risultati degli esperimenti fatti in laboratorio o dei compiti assegnati. Fate produrre ai vostri studenti dei podcast a contenuto scientifico o dei videogames. Questi sono tutti esempi di un utilizzo utile di strumenti disponibili in rete, ricorda Metz. E gli ambienti dedicati all’apprendimento oggi dovrebbero essere luoghi dinamici, pieni di entusiasmo e di interesse, dove la scoperta condivisa, l’analisi e la discussione sono preferiti alla semplice ripetizione meccanica dei concetti.

Indicazioni, quelle di Metz, che nascono da una riflessione avviata all'interno dell’NTSA sui modi migliori per coinvolgere tutti i propri studenti nelle ore di scienze. Senza rinunciare a priori ai ragazzi che sembrano poco interessati o a quelli che non hanno una spiccata propensione per le scienze. E adottando quindi metodi che rispondano alle richieste di maggior coinvolgimento e partecipazione che vengono proprio dagli studenti.

Leggi il blog dell'NSTA, con vari post sull'insegnamento delle scienze a scuola e riflessioni sulla pratica della didattica delle scienze.

Consulta il numero di settembre della rivista The science teacher, edito dalla NTSA. Alcuni articoli, tra cui l'editoriale di Steve Metz Editor's corner: Motivating the millennials, sono gratuiti ma per poterli leggere e scaricare è necessaria la registrazione online sul sito.

Prosegui la lettura

  1. Le sfide della formazione scientifica
  2. Video: 3 regole per accendere l’apprendimento
  3. Studiare sul reader o sui libri di carta?
Tag: millennials, NSTA


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