Il 4 ottobre 2012 è passato al Senato il Decreto sviluppo 2, contenente una serie di misure per il rilancio economico del paese, inclusa la cosiddetta Agenda digitale. La digitalizzazione di una serie di servizi, dalla scuola alla sanità, è considerata da più parti una delle priorità per l’Italia che è rimasta ferma su questo fronte rispetto a molti altri paesi europei.
Ampie zone dell’Italia, infatti, non sono ancora state raggiunte dalla banda larga, ossia dalla possibilità di accesso alla rete Internet tramite connessione veloce e di portata sufficiente a garantire una piena fruizione dei vari servizi offerti dalla rete. In parte questo è dovuto alla particolare conformazione geografica del nostro paese, il cui territorio è in gran parte montuoso e quindi non sempre facilmente raggiungibile dagli stessi servizi che si ottengono a costi minori e più facilmente in pianura. In parte, però, c’è anche un problema di cultura digitale, di basso livello di interesse e quindi di richiesta da parte della popolazione che non ha, ad oggi, ritenuto l’accesso alla banda larga un servizio necessario, diversamente da quanto accade in altri paesi, nel Nord Europa ma anche nella mediterranea Spagna, dove l'accesso in rete è stato elevato a status di diritto dei cittadini e quindi servizio essenziale.
Vedremo nei prossimi mesi e anni se le intenzioni contenute nel decreto sviluppo si trasformeranno in azioni concrete. Intanto però possiamo fare una fotografia della situazione presente per capire quante persone, quante famiglie, in Italia sono attualmente connesse alla rete Internet.
L’indagine campionaria Istat su «Cittadini e nuove tecnologie» misura, di anno in anno, l’uso di tutte le tecnologie da parte delle famiglie italiane, con particolare attenzione all’uso di un computer e ai servizi della rete Internet. L’indagine fa parte della più vasta ricerca Istat sugli «Aspetti della vita quotidiana» che si basa su interviste a circa 20mila famiglie, 48mila persone in tutto, distribuite sul territorio nazionale.
Sul fronte dell’uso delle tecnologie informatiche, i dati 2011 dimostrano che il nostro paese è più o meno diviso a metà: in media, in Italia, un computer è presente in circa 6 famiglie su 10. E queste famiglie vanno quasi tutte in rete: gli accessi infatti sono pari al 54,5% delle famiglie. La distribuzione di questi accessi però è molto diversa da regione a regione. Ai primi posti troviamo le province di Trento e Bolzano e la regione Lombardia, le più connesse, con circa il 60% delle famiglie online. In fondo alla classifica, invece, c’è la Puglia che porta online solo il 44% delle famiglie.
Se poi andiamo a vedere come accedono alla rete queste persone, scopriamo che, ancora oggi, in molte zone del paese gli unici accessi permessi sono quelli a banda stretta, come quella dei vecchi modem analogici a 56 kbit/s. La banda larga infatti arriva solo a 4 famiglie su 5 di quelle connesse. E anche per questo dato, comunque, ci sono importanti differenze sul territorio: la Liguria, la provincia di Trento, il Lazio, il Friuli stanno tra il 62 e il 63% delle famiglie connesse mediante linea DSL o altra connessione in banda larga. All’estremo opposto troviamo Puglia, Calabria e Molise dove nemmeno la metà delle famiglie online ha accesso alla banda larga.
Non stupisce che ci sia una diretta correlazione tra la quantità di famiglie connesse a Internet e la dimensione del centro abitato in cui vivono. Nei centri piccoli, infatti, è più difficile trovare una buona offerta di operatori che offrono servizi di connessione in rete ad alta velocità per ovvi motivi di economia di scala e quindi di abbattimento dei costi. Basta comunque abitare in un centro sopra i 2000 abitanti per vedere un livello di connessione non molto diverso da quello di una media città di provincia italiana. Il salto significativo si nota nelle aree metropolitane, che raggiungono le percentuali di connessione più alte. All’estremo opposto, nei centri molto piccoli sotto i 2000 abitanti, le famiglie connesse sono poco più di 4 su 10.
Inoltre, nelle città prevale nettamente la possibilità di avere un accesso in banda larga rispetto ai piccoli centri. Un altro dato, però, è l’ancora evidente prevalenza delle linee DSL rispetto ad altre tipologie di connessione veloce, come la fibra ottica, che evidentemente raggiungono ancora una parte minoritaria delle famiglie connesse.
Conta, e molto, nella volontà di una famiglia di stare in rete l’età delle persone che vivono in casa. Otto famiglie su 10 in cui vive almeno un minorenne sotto i 14 anni hanno un computer e una connessione in rete. Nelle altre famiglie la percentuale scende al 66%. E quando ci sono solo persone anziane sopra i 65 anni, addirittura si arriva ad avere computer e connessione solo in una famiglia su dieci.
Ma non sono solo i giovani a influire sul paniere tecnologico di casa. C’entra anche il lavoro dei genitori. Se il possesso della TV color (circa il 95% delle famiglie) e del cellulare (che arriva al 99%) è indipendente dal ruolo professionale del capo famiglia, per il computer e l’accesso in rete le cose cambiano molto. In nove famiglie su dieci di dirigenti, imprenditori e liberi professionisti c’è almeno un computer, e quasi tutti sono connessi. Percentuali di poco inferiori interessano le famiglie degli impiegati e dei vari quadri intermedi. Si scende a sette famiglie su 10 dotate di computer nel caso di un capofamiglia operaio per crollare a tre nel caso di famiglie con adulti non occupati. Lo stato socio-economico gioca dunque ancora una importanza rilevante.
Da quanto ci dicono questi dati, quindi, indipendentemente da quanto contenuto nel decreto sviluppo appena approvato sarà necessario lavorare molto sia sul fronte infrastrutturale che su quello culturale per arrivare, anche nel nostro Paese, alle percentuali di popolazione connessa in banda larga tipiche di altri paesi europei, anche di quelli a noi più vicini, come evidenziato dai dati dell’OCSE del 2010, che ci posizionano decisamente in fondo alla graduatoria.
Diamo i numeri:
1. Tab1 - .xls con i dati per regione, numero di famiglie connesse, tipologia di connessione (dati Istat 2011)
2. Tab2 - .xls con i dati per dimensione del centro abitato e connessione, e tipologia di accesso alla rete (dati Istat 2011)
3. Report - .pdf integrale Istat 2011 su Cittadini e nuove tecnologie
3. Tab.3 - .xls con i dati di penetrazione della banda larga nelle famiglie dei paesi OCSE (dati OCSE 2010)
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