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Scrivere la «tesina di maturità»: qualche consiglio

Scrivere la «tesina di maturità»: qualche consiglio


Tipo:
Tesina 
di Paolo Cavallo, 18 Aprile 2011

Per cominciare

Ufficialmente si chiama Percorso interdisciplinare a scelta del candidato. Possiamo anche chiamarla tesina, ma l’essenziale è chiaro: la scelta, e quindi la responsabilità, è dello studente che si presenta a sostenere l’esame. Almeno questa volta, ci si aspetta che lo studente non si limiti a ripetere ciò che gli è stato insegnato. Ci si aspetta qualcosa di personale. Allora, proviamo a mettere a frutto quello che conosciamo meglio e che sappiamo esporre in maniera più convinta e quindi più convincente.

L’argomento

Non è necessario che l’argomento principale della tesina sia un argomento affrontato in classe. Se hai la passione del cinema di animazione, o della musica jazz, o della montagna, puoi benissimo cercare lo spunto iniziale nel tema che preferisci. È perfino preferibile evitare che la tua sia un’esposizione poco originale di nozioni già presentate dall’insegnante.

Allo stesso tempo, è importante non allontanarsi troppo dagli argomenti scolastici. Un colloquio – anche il colloquio d’esame – deve svolgersi in un linguaggio comune a tutti gli interlocutori. Non puoi pretendere che i commissari d’esame siano esperti, come te, di estetica dei graffiti metropolitani. Così, se la tua tesina ha come argomento il mondo dei writer, cerca di svilupparla impiegando per quanto possibile le idee che la scuola ti ha fatto conoscere: la modernità in storia dell’arte, la questione giovanile in letteratura italiana, in lingua straniera o in storia. Oppure impiegando idee che hai esplorato in maniera autonoma, ma nell’ambito delle materie scolastiche, come la tassellazione in geometria.

Ricorda che una comunicazione efficace è sempre frutto di un compromesso intelligente. Da una parte, essere troppo personali significa farsi capire a fatica, e non permettere all’interlocutore di cogliere il tuo messaggio nel poco tempo a disposizione. Dall’altra parte, se sei troppo poco personale, finirai per annoiarti tu e annoiare chi ti ascolta.

La struttura

Proviamo a spiegarci con un esempio.

 

Sulla prima pagina ci sarà il frontespizio con l’autore e il titolo:

L’energia nucleare: una scelta difficile
di Pinco Pallino
Esame di Stato 2010-2011

Meglio evitare titoli troppo generali o ambiziosi, come L’arte contemporanea o La Seconda guerra mondiale. Cerca di dare una prima idea delle tue intenzioni, suscitando anche un po’ di curiosità.

 

Dopo il frontespizio è utile inserire una breve presentazione e uno schema dello svolgimento previsto:

Dopo gli incidenti ai reattori nucleari di Fukushima in Giappone, nella primavera di quest’anno, e il dibattito che si è aperto in molti Paesi fra cui anche l’Italia, ho sentito l’esigenza di documentarmi sugli usi civili dell’energia nucleare e sulle sue origini in campo militare. Ho voluto anche esplorare l’opera di alcuni scrittori e artisti che hanno riflettuto sul significato che ha avuto per l’umanità l’inizio di quella che è stata chiamata “l’era atomica”.

 

Indice

  1. Le reazioni nucleari e il funzionamento di base di un reattore (Fisica)
  2. Le armi atomiche fra secondo conflitto mondiale e guerra fredda (Storia)
  3. La letteratura nell’era atomica: Elsa Morante, Pro o contro la bomba atomica (Italiano)
  4. Literature and the Atomic Age: Samuel Beckett, Endgame (Inglese)
  5. Gli usi medici e i pericoli degli isotopi radioattivi (Scienze)
  6. L’energia atomica nella cultura pop: il personaggio di Montgomery Burns nella serie animata I Simpson

Questa pagina è quella che, insieme al frontespizio, ti sarà comunque chiesto di consegnare alla Commissione durante le prove scritte. È importante che permetta a chi la esamina di farsi rapidamente un’idea delle questioni che vuoi toccare e delle materie scolastiche alle quali ti sei collegato più direttamente.

Nello svolgimento, riassumi in una breve pagina di testo ognuno dei punti che hai elencato nell’indice. Articola il testo in paragrafi semplici e facilmente leggibili. Usa un linguaggio accurato e preciso ma evita le frasi lunghe e involute.

È utile e gradevole corredare il testo con un’immagine. Ma evita le immagini banali, o prive di un legame significativo con il testo.

Concludi il tuo fascicolo con una bibliografia che indichi correttamente i testi che hai consultato e i siti che hai visitato, evitando di citare i tuoi manuali scolastici. Per ogni testo cita l’autore o gli autori, il titolo, l’editore e l’anno di edizione, ed eventualmente le pagine a cui fai esplicitamente riferimento. Per ogni sito riporta il titolo e l’indirizzo completo, con la data dell’ultimo aggiornamento o dell’ultima visita.

Fonti

Nicola Armaroli, Vincenzo Balzani, Energia per l’astronave Terra, Zanichelli 2008, pp. 121–150
Samuel Beckett, Endgame, Faber & Faber 1964
Wikipedia, voce: “Montgomery Burns” http://it.wikipedia.org/wiki/Montgomery_Burns

L’esposizione

La tua esposizione durerà all’incirca 10–15 minuti. Perciò è importante che tu ti concentri sull’essenziale, evitando di fare lunghe premesse o di riportare dati non rilevanti, come la biografia dettagliata degli autori che desideri commentare. Mantieni l’attenzione su ciò che ti sta a cuore dire e sul desiderio che i tuoi interlocutori possano condividere il tuo interesse. L’entusiasmo è contagioso, se si esprime in maniera appropriata e nel rispetto delle idee di tutti.

Potrebbe essere utile fornire ai tuoi ascoltatori degli strumenti che li aiutino a seguire la tua esposizione. Si può trattare di una mappa concettuale, di un portfolio di citazioni o di immagini, di una presentazione elettronica (uno slide show). Non esagerare comunque con i mezzi o con gli effetti speciali. La cosa importante è quello che tu hai da dire e i motivi che ti hanno spinto a impegnarti nella tua ricerca.

E ora, su, cosa aspetti? Al lavoro!

Tag: consigli, ispirazione, maturità 2011, tesine


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