La domanda
Il percorso interdisciplinare della tesina verte sull'«amor di patria»; ha qualche idea da suggerirmi per allacciare, in modo non forzato, le scienze? Grazie.
Fausta, Liceo Scientifico
La mia risposta
Riesco a immaginare due strategie, non necessariamente alternative, per affrontare il tema.
La prima è quella di descrivere figure di scienziati che siano stati importanti sulla scena pubblica italiana, come protagonisti del Risorgimento o della Resistenza, o come membri del Parlamento e uomini politici. Amedeo Avogadro e soprattutto Stanislao Cannizzaro sono due scienziati importanti che hanno partecipato in vari modi alla stagione risorgimentale. Un grande matematico come Vito Volterra fu costretto a lasciare la cattedra universitaria in seguito al rifiuto di aderire al Partito Fascista e all'aperta opposizione al Fascismo. La scelta di Volterra di firmare il Manifesto degli intellettuali antifascisti redatto da Benedetto Croce nel 1925 è a mio parere un esempio non soltanto di coraggio ma di amor di patria nel senso più nobile del termine.
Una seconda strategia potrebbe essere quella di sottolineare come la patria si difenda, non soltanto come in certa retorica militaresca combattendo sui campi di battaglia, o magari difendendola da un invasore e dai suoi complici come nella Resistenza al nazifascismo, ma anche difendendo le basi del suo benessere economico e culturale. Allora diventa importante riflettere su come lavorare per favorire la ricerca scientifica in Italia sia una manifestazione di «amor di patria». Si potrebbe discutere delle alterne fortune del tentativo di creare un centro di Fisica Nucleare in Italia intorno al gruppo di Fermi; tentativo al quale le leggi razziali e la conseguente fuga di Fermi negli USA diedero un duro colpo. Oppure si potrebbe presentare la biografia e l'opera di Rita Levi Moltalcini, una grande scienziata che ha saputo impegnarsi anche sulla scena politica in difesa sia della dignità della donna che della libertà della ricerca scientifica.
Questi naturalmente sono soltanto alcuni degli spunti possibili. L'invito che faccio è sempre quello di discuterne anche con i propri insegnanti. Buon lavoro!