La domanda
Sto preparando una tesina per l'esame di stato e il tema che ho scelto è "L'utilizzo del cartone animato nella propaganda anti-nazista americana". Come materie avrei scelto storia dell'arte (cosa colpisce una persona in un cartone animato spiegando il motivo del suo utilizzo durante la seconda guerra mondiale), latino (lo scopo pedagogico delle favole di Fedro collegato allo scopo propagandistico del cartone animato), e infine storia (entrata e ruolo degli USA durante la guerra collegato ad alcuni dei cartoni che ho selezionato). Le scrivo per chiederle un parere a riguardo e per sapere se secondo lei è una tesina adeguata. Se possibile le chiedo suggerimenti per un'altra tesina, magari più adatta al tipo di liceo che ho scelto.
Anna, Liceo Scientifico
La mia risposta
La tesina di Anna a me piace molto. Intendiamoci: non so quasi nulla sull'argomento, com'è naturale. Sì, ho visto qualche vecchio cortometraggio con Topolino che combatte i tedeschi; e ricordo la scena molto divertente di 1941, di Spielberg, in cui un generale americano piange guardando Dumbo. Ma non saprei citare altro.
Appunto per questo mi piacerebbe essere il commissario di Matematica e Fisica in una commissione in cui venga presentata una tesina così originale. Se la tesina è fatta bene, l'esperienza è piacevole e istruttiva. Chi ha detto che i commissari non possano imparare qualcosa durante gli esami?
Anna deve preoccuparsi certamente di presentare un lavoro ben fatto, scegliendo un piccolo numero di brevi clip efficaci, spiegando con chiarezza gli aspetti che persone, che non condividono la sua passione, possono ignorare, e dimostrando di sapere applicare con abilità e onestà intellettuale le competenze apprese nel corso del Liceo. Questo è lo scopo fondamentale dell'esame e del colloquio in particolare. Presentare un argomento per il quale si prova interesse e che si è studiato a fondo in maniera autonoma è un ottimo modo per dimostrare il proprio livello di sviluppo intellettuale. Non bisogna prendersi troppo sul serio, credendo di avere scoperto chissà cosa. Ma non bisogna neppure avere paura di esporre le proprie conoscenze e presentare le proprie ipotesi personali.
Mi sento insomma di incoraggiare Anna a proseguire. Certo, quel famoso commissario di Matematica poi vorrà sapere se Anna ha anche studiato i limiti e le derivate. Ma lo farà magari dopo essersi divertito, e questa non è una brutta cosa.